Riccardo Fiandaca
Psicologo - Psicodiagnosta
Gli attacchi di panico: sintomi, cause, gestione e cura.
Gli attacchi di panico sono quegli episodi in cui, senza preavviso e senza una ragione apparente, si cade nell'arco di pochi istanti in una situazione di ansia o terrore intenso che dura dei minuti per poi sparire spontaneamente. Si accompagnano a una serie di sintomi corporei che quando vissuti sembrano incontrollabili e possono facilmente spaventare la persona, tuttavia questi non hanno una causa organica ma sono semplicemente il risultato di una intensa reazione di allerta dell'organismo a uno stimolo non meglio identificato che viene percepito come pericoloso.
Come si manifestano?
Gli attacchi di panico si avvertono innanzitutto tramite manifestazioni fisiche. Le più comuni possono essere:
- Palpitazioni
- Tachicardia
- Vertigini
- Tremori
- Tensione muscolare
- Sensazione di soffocamento
- Dolore o fastidio al petto
- Nausea e crampi addominali
- Sudorazione
- Brividi o vampate di calore
- Formicolio
Vivere fenomeni corporei cosi intensi, può darci la sensazione di perdere il controllo. Ciò a sua volta può innescare uno stato di malessere psicologico che può essere caratterizzato da:
- Terrore e ansia intensa, accompagnati da pensieri come quello di stare per avere un infarto, di morte imminente, o di essere senza via d'uscita.
- Paura di impazzire.
- Senso di distacco dalla realtà e da se stessi (ovvero derealizzazione e depersonalizzazione).
- Confusione mentale.
Queste esperienze psicologiche intense finiscono per alimentare sempre di più lo stato di allerta del nostro organismo, e di conseguenza i sintomi corporei, causando una reazione a catena che si autoalimenta.
Cause ed effetti
Le cause esatte degli attacchi di panico non sono completamente chiare, ma si ritiene che siano dovuti a una combinazione di fattori. A livello puramente psicologico, eventi stressanti, traumi o periodi di forte ansia possono aumentare la possibilità di insorgenza di un attacco di panico. Inoltre, in chi è predisposto, alcune situazioni o luoghi specifici possono funzionare come stimolo ansiogeno e farli insorgere.
Ti stai chiedendo se soffri di un disturbo? La risposta molto probabilmente è no, infatti può capitare a tutti a un certo punto di vivere un attacco di panico e ciò non significa necessariamente soffrire di un disturbo specifico.
Un disturbo di panico vero e proprio sussiste invece quando, a seguito di attacchi di panico che si manifestano cronicamente, si innesca una forte ansia degli stessi che finisce per paralizzare la persona che ne soffre: si modificano le proprie abitudini e i propri comportamenti per cercare di evitarli a tutti i costi, con il risultato di una compromissione della propria qualità di vita. È importante in tal senso capire quando la situazione diventa invalidante e può essere ora di fare qualcosa per gestirli.
Cosa fare quindi?
In ottica di prevenzione, ci sono alcuni accorgimenti che possiamo fare per ridurre il rischio di attacchi di panico:
Anche se può sembrare scontato, va detto che mantenere uno stile di vita sano tramite il sonno, l'alimentazione e la gestione dello stress ci permettono di avere la risorse fisiche e mentali per fronteggiare situazioni di crisi. In particolar modo poi imparare a gestire lo stress in modo efficace può sicuramente fare la differenza, essendo gli attacchi di panico un fenomeno legato all'ansia e all'iper-attivazione dell'organismo.
Infine è preferibile arrivare a comprendere quelli che sono gli elementi scatenanti, come luoghi o situazioni specifiche, in maniera tale da evitarle o essere preparati ad affrontarle. In tal senso iniziare un percorso psicologico può essere un modo per fare chiarezza sui propri vissuti e le proprie paure, per conoscere meglio se stessi e imparare ad affrontare meglio determinate cose.
Vediamo invece cosa possiamo fare per gestirli, nel momento in cui li viviamo:
È bene innanzitutto conoscerli e avere la consapevolezza che l'attacco di panico non è un pericolo reale e passerà nel giro di poco. Quando si verificano si consiglia semplicemente di fermarsi ed aspettare che passano nel giro di qualche minuto. Può sembrare difficile, ma è importante cercare di rimanere calmi e concentrarsi sulla respirazione. Respirare lentamente e profondamente può far rallentare il battito cardiaco e ridurre l'ansia. Si può anche provare a concentrare la mente su un oggetto o su un suono per distoglierla dalla paura.
È fondamentale in ogni caso non permettere che questi influenzino la nostra vita e arrivino a intralciare la nostra quotidianità . Quando giungiamo a compromessi, permettiamo al sintomo di esercitare un potere su di noi. Questo farà stringere la morsa che esercita e inoltre ci farà perdere l'abitudine a vivere situazioni nuove, rendendoci inflessibili e maggiormente vulnerabili.
Se vuoi liberarti dagli attacchi di panico è necessario quindi agire su due livelli. Il primo è la gestione del sintomo e del malessere quando si verifica, per fare in modo di non farsi bloccare e arginare le aree colpite. Il secondo è poi un lavoro fatto per comprendere ed annullare le cause scatenanti che vi stanno alla base. In tal senso, un trattamento per gli attacchi di panico può consistere in un percorso psicologico che guidi in tale impresa, che a seconda dei casi può essere integrato con dei farmaci ansiolitici o antidepressivi per ridurne la frequenza e l'intensità . Spesso risalire alle cause scatenanti non è facile, ma può essere un modo per affrontare ciò che li determina e porvi rimedio a lungo termine.
In conclusione, gli attacchi di panico sono un malessere comune che colpisce milioni di persone in tutto il mondo. È importante ricordare che possono essere sconfitti e ci sono molte risorse che ci possono aiutare a gestirli e a migliorare la nostra qualità di vita. Se stai pensando di iniziare un percorso psicologico, contattami pure.