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La sindrome della crocerossina

La sindrome della crocerossina

In alcuni casi, in una relazione, possiamo ritrovarci in una dinamica spiacevole che riguarda il nostro rapporto con il partner. Da un lato può capitare di sentirsi rinchiusi, sfruttati, e in alcuni casi manipolati dall'altra persona, e dall'altro di sentirsi responsabili per il suo benessere, per la sua infelicità o in generale per tutte le cose che non sembrano andare come previsto. A volte possiamo anche avere la sensazione di mettere molto impegno nella relazione ma che non sia proporzionato a ciò che riceviamo, e per il resto del tempo di essere pervasi dal senso di colpa o dalla paura di una rottura e del senso di solitudine che ne deriva.

È bene precisare che queste dinamiche hanno spesso cause diverse e non sempre sono sintomo di una relazione tossica. In casi più specifici possono essere però il sintomo di ciò che possiamo definire come la sindrome della crocerossina.

Non solo un cuore altruista

Quando si parla di crocerossina non si intende in realtà un vero e proprio disturbo mentale diagnosticabile con criteri specifici, ma una tendenza prevalentemente femminile che porta a legarsi a persone che si mostrano sofferenti, fragili e bisognose di cure e di attenzioni.

La sindrome della crocerossina non è un semplice tratto caratteriale, ma una vera e propria trappola relazionale che può avere conseguenze negative sulla vita di chi la sperimenta. Queste persone non si limitano ad accudire il partner fragile, ma si annullano nella relazione con esso sacrificando la propria identità, le proprie ambizioni o il proprio benessere.

Caratteristiche della crocerossina

Le crocerossine sono persone altamente empatiche, e questa è per loro una qualità che le rende speciali ma al contempo vulnerabili: se da un lato sono in grado di vivere una vita emotiva sincera e ricca, dall'altro non possono fare a meno di cogliere e risuonare con la sofferenza degli altri.

Allo stesso tempo temono l'abbandono, e tendono a sentirsi spesso insicure e inadeguate. Per loro è di fondamentale importanza essere riconosciute e avere conferme della gratitudine che ricevono dagli altri.

La necessità di colmare queste dinamiche interiori, spinge queste persone a essere per gli altri quella figura calorosa della quale hanno spesso sentito la mancanza. Capita spesso quindi che si sentano attratte da persone fragili o con atteggiamenti vittimistici, e non è raro che i partner coi quali leghino abbiano uno stile di personalità narcisistico o manipolatorio e che sfruttino il loro altruismo e la loro dedizione per i propri interessi.

Può quindi instaurarsi di un tipo di relazione tossica caratterizzata non solo da un forte impegno, ma probabilmente anche dal sacrificio, dall'abuso emotivo e da frustrazione per l'asimmetria tra i partner. A volte ciò rende anche difficile chiudere la relazione, e si resta in una situazione di infelicità per paura di ferire il partner o per paura di sentirsi vuoti senza di lui. (vuoi capire se una persona può essere narcisista? Leggi l'articolo qui)

Passato e futuro

Le radici di questa personalità affondano quasi sempre nell'infanzia. Ad esempio vivere una fase di adultizzazione precoce o assistere alla sofferenza di una figura per noi cara senza poter far niente, possono aver fatto carico del nostro sé bambino del senso di dover essere sempre dei "salvatori" per gli altri. Oppure, può capitare anche che la mancanza di sufficienti cure e attenzioni da parte dei propri familiari possa portare a cercare di colmare questo vuoto nelle relazioni future. In alcuni individui tutto ciò può portare a dei bisogni e delle paure inconsce che saranno poi il motivo dell'instaurarsi di relazioni asimmetriche con gli altri.

Che cosa fare quindi? La chiave per superare questa tendenza e far maturare uno stile relazionale equilibrato, è indubbiamente quella di ottenere una maggiore consapevolezza di sé e delle proprie dinamiche interiori. Un percorso psicologico può aiutare a fare chiarezza sul proprio mondo interno e a favorire la corretta gestione dei propri bisogni, un autostima più solida e la maturazione di uno stile relazionale sano.

In conclusione tratti come quelli della crocerossina, pur non essendo necessariamente riconducibili ad un disturbo mentale, possono essere il segnale di un mondo interiore sofferente che influenza intensamente la vita che conduciamo. Liberarsi dalla sindrome della crocerossina non significa rinunciare all'altruismo o all'empatia, ma imparare a vivere relazioni sane e appaganti basate sull'amore reciproco e sul rispetto di sé stessi. Comprenderne le radici e il modo in cui si manifesta è il primo passo verso uno stile di vita più sano.

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